pubblico di seguito un articolo di Roberto Giardina apparso sui quotidiani del gruppo Monti. Si tratta dell'ultimo articolo di una rubrica, durata il tempo delle elezioni tedesche, e intitolata appunto Ghermania. Si tratta di un articolo straordinariamente chiaro e interessante Ghermania, un paese immaginario Di Roberto Giardina E´ l´ultimo appuntamento in questa terra di nessuno, tra noi e loro, tra reciproci pregiudizi, come suggeriva il titolo, Ghermania, non Deutschland, un tedesco da Sturmtruppen. L´autunno è agli inizi, noi abbiamo un governo ma a volte sembra di no, a Berlino la Merkel vincitrice felice ha l´imbarazzo della scelta tra i partner. Il nuovo governo non c´è, ma sembra di sì. Qui non ci si ferma mai. A volte penso che gli farebbe bene una sosta, breve, per riprendere fiato. Sono pericolosi anche i pregiudizi positivi. Non sono i più grandi lavoratori del mondo, e non sempre i più efficienti. Berlino l´hanno soprannominata Tunis, gioco di parole, tra la capitale della Tunisia e tue nichts, non far nulla. I berlinesi sono sfaticati, e un altro soprannome è la Neapel della Mitteleuropa. I napoletani non si offendano, lo dicono i crucchi, non io. Gott sei dank, grazie a Dio, non sono perfetti, altrimenti sarebbe impossibile abitare tra loro. Spero di non essere caduto nella trappola dell´italiano che vive all´estero e parla male di casa sua. Quando si sta troppo a lungo lontano, si finisce per diventare schizofrenici. A Pirandello che studiava a Bonn mancava il sole di Sicilia. Io, siciliano come lui, ho già il riscaldamento acceso, dall´inizio di settembre. A volte mi chiedo “ma che cosa ci sto a fare qui in Prussia”? E quando sono a Trastevere, dopo un po´ comincio a smaniare: vivrei più comodo se tornassi lassù. Faccio il tifo per i rosanero del Palermo e per i biancoazzurri dell´Herta, e mi va sempre male. In questo gioco di specchi, si finisce per perdere l´orientamento. Loro vedono l´Italia come la “terra dove fioriscono i limoni”, l´Arcadia di Goethe (che, penso da arrogante, si riferisse soprattutto alla mia isola), o come Mafialand. Dei e padrini. Noi oscilliamo tra Beethoven e Hitler. E si sbaglia sempre. La Germania, senza h, è il paese più forte, il cuore d´Europa, eppure rimane sconosciuta nel bene e nel male. L´accusiamo di tutti i nostri guai, ma i ragazzi corrono a casa di Mutti Angela, l´unico posto dove sperano di trovare una chance per il futuro. Sarebbe bello che fosse tutta colpa della signora, via lei saremmo fuori dei guai. Forse dovremmo scoprire qual è la ricetta di questa casalinga teutonica, e cercare di imitarla. Loro hanno imparato a fare la pizza, sia pure con l´ananas, e cucinano gli spaghetti al dente. I manicaretti prussiani non sono male, e gli ingredienti sono alla nostra portata.
lunedì 30 settembre 2013
Ghermania, un paese immaginario
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