lunedì 30 settembre 2013

Ghermania, un paese immaginario

pubblico di seguito un articolo di Roberto Giardina apparso sui quotidiani del gruppo Monti. Si tratta dell'ultimo articolo di una rubrica, durata il tempo delle elezioni tedesche, e intitolata appunto Ghermania. Si tratta di un articolo straordinariamente chiaro e interessante Ghermania, un paese immaginario Di Roberto Giardina E´ l´ultimo appuntamento in questa terra di nessuno, tra noi e loro, tra reciproci pregiudizi, come suggeriva il titolo, Ghermania, non Deutschland, un tedesco da Sturmtruppen. L´autunno è agli inizi, noi abbiamo un governo ma a volte sembra di no, a Berlino la Merkel vincitrice felice ha l´imbarazzo della scelta tra i partner. Il nuovo governo non c´è, ma sembra di sì. Qui non ci si ferma mai. A volte penso che gli farebbe bene una sosta, breve, per riprendere fiato. Sono pericolosi anche i pregiudizi positivi. Non sono i più grandi lavoratori del mondo, e non sempre i più efficienti. Berlino l´hanno soprannominata Tunis, gioco di parole, tra la capitale della Tunisia e tue nichts, non far nulla. I berlinesi sono sfaticati, e un altro soprannome è la Neapel della Mitteleuropa. I napoletani non si offendano, lo dicono i crucchi, non io. Gott sei dank, grazie a Dio, non sono perfetti, altrimenti sarebbe impossibile abitare tra loro. Spero di non essere caduto nella trappola dell´italiano che vive all´estero e parla male di casa sua. Quando si sta troppo a lungo lontano, si finisce per diventare schizofrenici. A Pirandello che studiava a Bonn mancava il sole di Sicilia. Io, siciliano come lui, ho già il riscaldamento acceso, dall´inizio di settembre. A volte mi chiedo “ma che cosa ci sto a fare qui in Prussia”? E quando sono a Trastevere, dopo un po´ comincio a smaniare: vivrei più comodo se tornassi lassù. Faccio il tifo per i rosanero del Palermo e per i biancoazzurri dell´Herta, e mi va sempre male. In questo gioco di specchi, si finisce per perdere l´orientamento. Loro vedono l´Italia come la “terra dove fioriscono i limoni”, l´Arcadia di Goethe (che, penso da arrogante, si riferisse soprattutto alla mia isola), o come Mafialand. Dei e padrini. Noi oscilliamo tra Beethoven e Hitler. E si sbaglia sempre. La Germania, senza h, è il paese più forte, il cuore d´Europa, eppure rimane sconosciuta nel bene e nel male. L´accusiamo di tutti i nostri guai, ma i ragazzi corrono a casa di Mutti Angela, l´unico posto dove sperano di trovare una chance per il futuro. Sarebbe bello che fosse tutta colpa della signora, via lei saremmo fuori dei guai. Forse dovremmo scoprire qual è la ricetta di questa casalinga teutonica, e cercare di imitarla. Loro hanno imparato a fare la pizza, sia pure con l´ananas, e cucinano gli spaghetti al dente. I manicaretti prussiani non sono male, e gli ingredienti sono alla nostra portata.

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