giovedì 13 dicembre 2018

La mia monografia pubblicata in questo dicembre 2018


Mit einigen Beiträgen in deutscher Sprache


                                                       



                                presentazione della monografia agli "incontri berlinesi" di berlino

Un praticare l’arte come esperienza del pensiero, come eccitazione di una mistica visione. Fernanda Mancini tra        #Roma e #Berlino, tra Monaco e Varsavia, ridisegna l’Europa dell’ #Avanguardia con i sentimenti, la disciplina e le passioni della Poesia. Nel corso degli anni il ricercare nelle terre e nelle acque delle arti e il confabulare con l’arte e il trovare dell’arte, han condotto Fernanda Mancini ad una sua coerente e giustificata compagine critico estetica, pervenendo ad una felice rappresentazione di uno spazio d’arte dove l’emozione conduce a maturità di espressione la plurale disponibilità delle proprie intuizioni. Non si tratta di rincorrere le quantificate cataste accumulate dai calendari degli inquadramenti storico critici; si tratta per l’artista nella propria coscienza di far maturare un disincanto che traduca la bonaccia nichilista in frescura aurorale, là dove lo sguardo raccoglie i suoi tutti degli inizi. Ciascun artista ambisce alla identità della propria forma, del linguaggio e dello stile, che dimostri il proprio vedere. Così Fernanda Mancini realizza uno scomparto di cicli iconografico iconologici volti a definire, in una prospettiva di ampio respiro, la qualità di una eccellenza che infine proclama nei propri lavori la propria specifica unità. Il lavoro è sostenuto da una solida impalcatura filosofica. Affinando il pensare filosofico alla lettura di scritture “epico/epocali” – da #Rilke a #Mann, ad esempio – Fernanda Mancini evita le domande della tradizione concettualisticamente tautologica e si innerva per sentieri che, tra il trascorso heideggeriano del sentiero interrotto ed eventualmente anche comunque dove l’essere risulta del sentiero ritrovato, svelano l’intrico felice dell’essere l’arte un Bosco Sacro dove, se pur inconsciamente, si rincorrono le sapienze di #Puvis de Chavannes o i funambolici deliri ... La descrizione è del curatore Mariano #Apa e continua sul sito www.gangemieditore.it 



                                                                             2006


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