sabato 4 gennaio 2014

roberto giardina "non comprare una casa a berlino"

 
 
 
 
Come non comprare casa a Berlino
 
Roberto Giardina
 
A Roma per Natale, sono finito in un grande centro commerciale, dove si vende di tutto a tutte le ore, persino case a Berlino. Con mia sorpresa, nella vetrina di un' agenzia ho scoperto annunci immobiliari che offrivano apparenti occasioni nel mio quartiere di Charlottenburg, e altrove. Achtung, state attenti, e lo dico contro i miei interessi. Se vi fate abbindolare, andrebbe a mio vantaggio, facendo salire il valore di casa mia, acquistata qualche anno fa, non per speculazione, ma semplicemente perché prevedendo di restare da queste parti ancora a lungo, calcolai che era più conveniente risparmiare gli affitti. Ho fatto un affare a mia insaputa, diciamo per caso. Berlino era, ed è, una città povera, senza industrie, e la politica come prevedibile non basta a rilanciare l' immobiliare. I deputati guadagnano circa un terzo rispetto ai colleghi italiani, e molti per risparmiare preferiscono mettersi insieme, in una Wohngemeinschaft, una comune, come gli studenti nei mitici Anni Sessanta. Siamo stati noi a provocare il boom, attirati dai prezzi, e dall' impossibilità di investire una piccola somma in Italia. E siamo stati presto imitati da spagnoli e scandinavi, da inglesi e da qualche greco, infine dai cinesi. Fino all' altro ieri, un appartamento di due stanze, 50-60 mq., costava intorno ai 60mila euro, in centro. Oggi, a volte, il triplo.
A volte, non sempre e ovunque. Non comprate a occhi chiusi. I tedeschi non sono diversi dagli altri esseri umani. E, se possono, si comportano da speculatori, e non da probi cittadini come insegna Lutero. Organizzano tour immobiliari: si vola low-cost a Berlino, infilano i clienti su un pullmann e li conducono in giro per una metropoli ingannevole, perchè non ha un vero centro, ma non tutti i quartieri anche se a prima vista sembra non sono centrali. Si compra in poche ore senza far confronti per non lasciarsi sfuggire l' affare che affare non è. Molti Makler, gli agenti immobiliari, hanno imparato l' italiano, e ci sono notai che parlano la nostra lingua. Tutto per il cliente, ma prendersi il tempo per una seconda occhiata non sarebbe male.
Rischio di farmi qualche nemico a scriverlo, ma state attenti anche agli italiani. Alcuni che conosco sono corretti professionisti. Altri sono improvvisati. Un mio conoscente fu condotto da una ragazza fin davanti a un notaio, e a questo punto lei tirò fuori dalla borsetta un panino e una busta con il salame e afferrò il prezioso tagliacarte in argento di Herr Notar per aprire la plastica. Lui buttò fuori dallo studio lei e lui. Un affare saltato. Sospetto che il mio italiano abbia fatto un buon affare grazie all' appetito maleducato della ragazza.
Nell' annuncio letto a Roma, si offrivano due stanza Koepenick, che è un quartiere nell' estrema periferia orientale, per quasi 4mila euro a metro quadrato. Se così fosse, casa mia varrebbe come se si trovasse sul Gianicolo. Forse un domani, ancora non oggi. In quella zona si potrebbe affittare solo a berlinesi non agiati, certamente non a turisti. E bisogna pensare anche alle spese di ristrutturazione. Sono cresciute anche quelle. In certi condomini si comincia a vietare il B&B, e se comprate con l'inquilino dentro non potete sfrattarlo, a meno che non paghi l' affitto spesso modesto, o se non decidete di prendere la residenza a Berlino. Gli affari sono sempre possibili, ma state attenti a quel che sembra una grande occasione. Ormai, esattamente come da noi, sotto è nascosta spesso qualche magagna. Fatevi spedire (non da me)
i supplementi immobiliari dei quotidiani berlinesi, che escono il mercoledì e il sabato. Chiedete a un amico, o pagate un tedesco, per farvi tradurre le sigle, a prima vista misteriose, e cercate la via su una carta della città. Vi fate una prima idea, poi venire per una lunga vacanza esplorativa, e solo alla fine prendete la decisione di diventare miei vicini in Prussia.

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