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martedì 3 dicembre 2013
l'inconscio collettivo e l' ereditarietà dei ricordi. Nota di Roberto Giardina
Roberto Giardina
Con il Dna si ereditano anche i ricordi
dei genitori, dei nonni, di nonni e trisnonni? Qualcuno fatica a ricordare i
suoi primi anni di vita, ma in realtà sono da qualche parte dentro di noi, in
una sorta di ripostiglio, mischiati a ricordi più antici, trasmessi di
generazione in generazione, attraverso i secoli, e anche oltre. Lo afferma in
un articolo in “Nature Neuriscience” un gruppo di ricercatori della Emory
University di Atlanta.
Molti hanno sogni ricorrenti di una caduta: si
precipita, proviamo angoscia, e ci
risvegliano di soprassalto prima di giungere a terra. Per alcuni psicoanalisti,
sarebbe il ricordo della nascita: si cade dal ventre materno, che ci rassicura,
ci protegge, ci nutre e ci ritroviamo scaraventati nella vita. Forse. Secondo
altri ricercatori, è un sogno che è passato fino a noi, e che risalirebbe al nostro
progenitore, una scimmia come sostiene Darwin. Le scimmie vivono sugli alberi e
qualcuna ogni tanto cade dal ramo. Alcune si sfracellano e muoiono, quelle che
sopravvivono ci tramandano la paura provata. Potrebbe essere, nessuno potrà
dimostrarlo.
Sono state compiute altre prove
scientifiche. I ricercatori hanno tagliato a pezzetti dei lombrichi e li hanno
dati da mangiare a un´altra colonia di vermetti. Sono esseri semplici e ogni
loro cellula, grosso modo, può essere paragonata a un cervello in miniatura. I
ricordi dei lombrichi sacrificati alla ricerca passano nei fratelli che li
hanno divorati e che si comportano in base all´esperienza ereditata. Non
chiedete cosa ricordi un lombrico, però la ricerca è considerata molto seria.
Ancora più interessante l´esperimento
con i topi. Sono intelligenti e imparano a sopravvivere. A uscire da una
trappola, a riconoscere un formaggio avvelenato e contrassegnato da un colore
particolare. I figli dei topi addestrati vengono separati al momento della
nascita, in modo che la madre non possa trasmettere alla prole i suoi consigli.
Ebbene, i topini diventati adulti sanno subito evitare le trappole predisposte
dai ricercatori, come se avessero personalmente eseguito il test. Il ricordo è
stato trasmesso con il concepimento. Perché noi uomini dovremmo essere
differenti dai ratti?
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