vedendo leggendo ascoltando quanto è avvenuto a colonia la notte di capodanno, ho risentito attorno a me l'atmosfera sessuatissima e sessuofoba della mia adolescenza, quando l'uomo era "cacciatore" e sedersi sola a un bar, per una donna, per una ragazzina, era scambiato per un invito sessuale, accettato o criticato...poi, passato stupore e collera, ho capito.
la violenza contenuta negli approcci che subivo, e in generale la violenza sulle donne, non ha nulla a che vedere, naturalmente, con le donne reali, invece con la parte femminile dell'uomo, quella che Jung chiama anima, quando l'uomo non accetta la sua anima, quando è stretto in sé nell'unica immagine maschile, implode o esplode, perché dentro di lui il rapporto tra maschile e femminile è molto squilibrato, di conseguenza l'anima è distorta e l'animus è un disastro...uomo forte, macho, cacciatore, eroe, padre padrone, ecc. tutto il reportorio di sanguinose banalità. il disagio interiore così generato esplode in violenza. (detto qui tra parentesi, una società in cui il maschio è squilibrato, lo è anche la donna).
mi pare appropriato alla comprensione di questa violenza, il sogno di un paziente riportato da Jung, in esso la voce di un saggio mette in guardia il paziente: "ciò che tu stai facendo è pericoloso! La religione non è la tassa che tu dovresti pagare per fare a meno dell'immagine della donna, poiché di questa immagine non si può fare a meno. Guai a coloro che usano la religione come complemento di un'altra parte della vita dell'anima; essi sono in errore e saranno maledetti. La religione non è un complemento, bensì il coronamento ultimo di ogni altra attività dell'anima".
Analisi raffinata, e quindi giusta, più di tanti commenti sociopolitici letti in Germania e in Italia
RispondiEliminaRoberto
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