giovedì 14 luglio 2016
franco sepe, la cornetta del postiglione, incipit
foto di stefania salvadori
Ha una barba da santo, il postiglione,
e siede a cassetta.
Lo sorprendono certi pensieri
che fanno la vita più grama,
più lieve il trasporto.
Strepita l'aria come un ramo
secco. La neve e i roditori sussultano
al passaggio del postale.
(Franco Sepe, La cornetta del postiglione, Plumelia editore, 2014)
sabato 9 luglio 2016
da berlino roberto giardina scrive di un sondaggio della sueddeutsche zeitung sulle polizie. carabinieri in ottima posizione
Roberto Giardina
I carabinieri non avranno la divisa più elegante al mondo, ma si
piazzano a un onorevole terzo posto. E´ il risultato di un sondaggio
condotto dalla “Süddeutsche Zeitung” tra 550 poliziotti bavaresi. Al
primo posto si piazzano i vicini colleghi austriaci. Perdonabili
gentilezze tra cugini, a me non sembra che le poliziotte e i loro
colleghi nell´Austria Felix siano particolarmente chic, ma forse non
sono obiettivo. Medaglia d´argento per flic parigini, e ci può stare.
Poi arriviamo noi, e il quotidiano ricorda che le divise sono state
ideate da Valentino.
Siamo seguiti dalla Legione Straniera, forse in omaggio a Edith
Piaf e a una delle sue più belle canzoni, “Mon légionarie”. Poi arriva distaccato il Bobby londinese, sempre meno
mitico. Non è un giudizio solo estetico. Ricordo ancora che dopo i
violenti scontri al G8 di Genova, fu la “Süddeutsche Zeitung” a
pubblicare l´articolo migliore a poche ore dalle violenze su quel che
era avvenuto: il giornale spiegava il perché avessimo tante polizie, e
ricordava la loro origine storica. Forse non era la causa fondamentale
del caos genovese, ma serviva di certo a capire meglio il nostro paese.
Ai tedeschi piace la Benemerita, e potrebbe essere una notizia
senza importanza, probabilmente lo è, ma dimostra ancora una volta
quanto loro ci tengano alle nostre tradizioni. Siamo noi a trascurarle o
dimenticarle. Quando dobbiamo tagliare cominciamo sempre da quel che ci
sembra meno importante, come la tradizione dei carabinieri, con
pennacchio o senza. Tra le tante voci su cui si può risparmiare sul
bilancio del Quirinale, spero che non si pensi mai ai corazzieri, che –
se non sbaglio – sono reclutati tra i carabinieri.
Nei consigli ai turisti tedeschi, le riviste di viaggio,
raccomandano sempre in caso di bisogno di rivolgersi ai carabinieri, e
non alla polizia locale, che sarebbe meno affidabile. Sempre
d´estate, su qualche canale, si trasmette prima o poi “Pane amore e
fantasia”, con Vittorio De Sica nei panni sgargianti (perfino in bianco e
nero) di un maresciallo dei carabinieri. L´arma è garanzia di
professionalità ed anche di un pizzico di romanticismo per Frauen e
Fraülein.
Su 17 giudizi del sondaggio, nessuno premia i poliziotti di casa.
Qui la polizia, va ricordato, è di competenza dei Länder, le regioni. Ma
è colpa loro. Hanno voluto cambiare. Nelle foto storiche e nei filmati
del ´68 si vedono ancora gli agenti affrontare gli studenti sfoggiando
l´elmo chiodato di Bismarck, e eleganti cappotti di morbida pelle lunghi
fin sotto le ginocchia. Un po´impacciati nell´affrontare ventenni in
jeans.
Non bisogna esagerare e risalire tanto indietro. Fino a qualche
anno fa, come si può constatare nei telefilm di Derrick, i poliziotti
sfoggiavano giubbe e cappotti in pelle verde, e strisce verdi
abbellivano i Peterwagen, che sarebbero in gergo le auto della Polizei.
Adesso le hanno ridipinte in un fastidioso blu elettrico. Hanno speso
milioni dai carrozzieri, e hanno rinunciato al fascino della tradizione.
Derrick è in pensione da tempo a casa sua, le repliche si vedono
alla tv italiana o giapponese, mai in Germania. E non c´entra la
scoperta che Horst Derrick, il suo interprete, da giovane avesse
militato nella Waffen SS come Günter Grass. I poliziotti televisivi ora
girano in jeans e giacche sdrucite, bevono troppo, non fumano perché è
vietato, e sono sempre single abbandonati giustamente da mogli e amanti.
Ma nessuno ha il successo del vecchio Oberinspektor di Monaco, che
girava in doppiopetto
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