giovedì 5 dicembre 2013

martedì 3 dicembre 2013

l'inconscio collettivo e l' ereditarietà dei ricordi




Roberto Giardina

Con il Dna si ereditano anche i ricordi dei genitori, dei nonni, di nonni e trisnonni? Qualcuno fatica a ricordare i suoi primi anni di vita, ma in realtà sono da qualche parte dentro di noi, in una sorta di ripostiglio, mischiati a ricordi più antici, trasmessi di generazione in generazione, attraverso i secoli, e anche oltre. Lo afferma in un articolo in “Nature Neuriscience” un gruppo di ricercatori della Emory University di Atlanta.

 Molti hanno sogni ricorrenti di una caduta: si precipita, proviamo  angoscia, e ci risvegliano di soprassalto prima di giungere a terra. Per alcuni psicoanalisti, sarebbe il ricordo della nascita: si cade dal ventre materno, che ci rassicura, ci protegge, ci nutre e ci ritroviamo scaraventati nella vita. Forse. Secondo altri ricercatori, è un sogno che è passato fino a noi, e che risalirebbe al nostro progenitore, una scimmia come sostiene Darwin. Le scimmie vivono sugli alberi e qualcuna ogni tanto cade dal ramo. Alcune si sfracellano e muoiono, quelle che sopravvivono ci tramandano la paura provata. Potrebbe essere, nessuno potrà dimostrarlo.

Sono state compiute altre prove scientifiche. I ricercatori hanno tagliato a pezzetti dei lombrichi e li hanno dati da mangiare a un´altra colonia di vermetti. Sono esseri semplici e ogni loro cellula, grosso modo, può essere paragonata a un cervello in miniatura. I ricordi dei lombrichi sacrificati alla ricerca passano nei fratelli che li hanno divorati e che si comportano in base all´esperienza ereditata. Non chiedete cosa ricordi un lombrico, però la ricerca è considerata molto seria.

Ancora più interessante l´esperimento con i topi. Sono intelligenti e imparano a sopravvivere. A uscire da una trappola, a riconoscere un formaggio avvelenato e contrassegnato da un colore particolare. I figli dei topi addestrati vengono separati al momento della nascita, in modo che la madre non possa trasmettere alla prole i suoi consigli. Ebbene, i topini diventati adulti sanno subito evitare le trappole predisposte dai ricercatori, come se avessero personalmente eseguito il test. Il ricordo è stato trasmesso con il concepimento. Perché noi uomini dovremmo essere differenti dai ratti?